Il volume, a cura di Laura Andreini, è dedicato alla mostra Tormento e Luce di Franco Ionda, ospitata da Rifugio Digitale, realizzata dall’artista appositamente per questo spazio espositivo, che si muove abilmente tra mondo fisico e mondo digitale.

L’opera conduce lo spettatore nell’abisso di uno spazio ibrido e indefinito, un luogo in cui la percezione terrena del tempo e dello spazio si annullano. L’illusorio dinamismo delle tavole di recupero di alluminio ben sposa l’eterea stasi dei colori decisi, puri e senza apparente confine che l’artista pone alle due estremità dell’opera, come a voler bilanciare quella turbolenta irrequietezza che pervade lo sguardo della giovane nella prima tavola. In questa nuova interpretazione le stelle dell’artista cadute dal cielo per una disperata mancanza di armonia, si smaterializzano in un fluido che cela il segreto del mondo. La bellezza che le avvolge, cambia l’umore dell’opera, volgendo verso una risoluzione, dal tormento alla luce. La tecnica utilizzata è particolarmente attinente alla ricerca e alla sperimentazione di Ionda, il quale partendo da materiali spesso riciclati e con una forte connotazione antropologica, incontra il digitale per poi tornare alla materia. In un ciclo coerente con la sua visione, l’artista lascia che il software prenda possesso della tela, svelando nuove imprevedibili dimensioni.

Franco Ionda nato a Firenze. Diplomato all’Accademia di Belle Arti di Firenze, ha conseguito varie borse di studio all’estero (Salisburgo, Finlandia). Dalla fine degli anni ottanta ispirandosi ad un poema di Majakovskij La nuvola in calzoni sviluppa stelle decapitate e grandi chiodi in alluminio che contengono profonde considerazioni sulla condizione umana, le relazioni fra gli uomini e la dialettica sociale.