Con Cosmo Alessandro Messina chiede a ciascuno di noi di esistere, ma allo stesso tempo il suo sguardo è un elogio alla mancanza, un culto dell’assenza e una ricerca di un nuovo equilibrio attraverso il ridimensionamento dell’ego. L’uomo ritrova la sua dimensione all’interno dei suoi stessi spazi, tra le linee architettoniche del mondo che ha costruito e che vive come parte integrante di se stesso. La solitudine dei protagonisti dei suoi scatti non è intesa come abbandono, ma è qualcosa con cui ci confrontiamo tutti i giorni, un attimo di immersione nei nostri pensieri, nelle scelte banali o importanti, in cui torniamo piccoli rispetto al mondo. Gli scatti di Messina sono accomunati da un carattere introspettivo e riflessivo, specchio di una sensibilità che prova a dare un corpo alla distanza che si interpone tra l’uomo e gli oggetti che lo circondano. La macchina fotografica, costantemente calibrata su un filtro concettuale, astrae da ogni paesaggio inquadrato le strutture fondanti che lo sottendono, facendo emergere l’universale dal particolare. Un movimento spaziale a cui si contrappone la temporalità immobile in cui le immagini di Messina sembrano essere immerse, suggerendoci l’opportunità di fermarci a osservare.