La proporzione come principio immutabile, a cinquecento anni dalle formulazioni albertiane, costituisce il riferimento primo del comporre in architettura, regola d’insegnamento, fattore di ispirazione e controllo del progetto. Quelle stesse proporzioni, che per Viollet-le-Duc dipendono dalle “regole della geometria”, costituiscono forse l’elemento che manifesta in modo più evidente la “continuità del classico” e la permanenza di quel sistema di valori che sotterraneamente, come più volte viene evidenziato nel corso di questo studio, convivono con l’adesione al moderno e la ricerca di razionalità che caratterizza le esperienze degli anni Venti e Trenta in Italia.
Laura Andreini (1964) Si laurea con lode presso la Facoltà di Architettura di Firenze nel 1990 e completa il suo dottorato di ricerca presso la stessa università nel 1997. Nel 1988 fonda lo studio Archea insieme a Marco Casamonti e Giovanni Polazzi.
Nel corso degli anni ha unito la sua attività di architetto e insegnante con un intenso lavoro di ricerca e di riflessione critica nel campo dell’architettura. Dal 2003 ricopre la carica di vicedirettore della rivista “Area”.
LA PERMANENZA DEL CONCETTO DI PROPORZIONE DAL RINASCIMENTO AL MODERNO
Peso | 0.60 kg |
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Dimensioni | 16.3 × 24 × 2 cm |
Pagine | 288 |
Anno pubblicazione | 2012 |
Lingue | italiano |
Stampa | colori |
Legatura | brossura con alette |
Disponibilità | disponibile |
Numero immagini | 60 |
di Laura Andreini
Edizione italiana
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