Il volume, a cura di Bruno Corà, ripropone il percorso artistico di Klaus Münch attraverso una selezione del suo operato focalizzandosi soprattutto sull’esposizione tenutasi a Spoleto, in Palazzo Collicola, inaugurata a ottobre 2022.
La sua opera si muove nel fertile solco tra scultura e pittura, concretizzandosi in un immaginario plastico denso di suggestioni. Prendendo le mosse dagli esempi di Mario e Marisa Merz, Gilberto Zorio, Giovanni Anselmo e confrontandosi con artisti coetanei come Vittorio Messina e Eduard Winklhofer, Münch analizza il complesso rapporto tra creazione e spazio, tra colore e sagoma. La reiterazione e l’attenzione focalizzate sulla forma e sulla sua decorazione, diventano riflessione sull’archetipo, alla sua costante presenza e al suo possibile ruolo di apertura a nuovi mondi e universi. Il nutrito apparato iconografico è accompagnato da contributi testuali di Marco Tonelli, Aldo Iori e dello stesso curatore Bruno Corà.
Bruno Corà inizia la carriera di critico e curatore dalla metà degli anni sessanta. È stato professore e accademico d’onore dell’Accademia di Belle Arti di Perugia. Ha insegnato all’Università degli Studi di Cassino e di Firenze. È stato direttore di Palazzo Fabroni Arti Visive Contemporanee di Pistoia, del Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato e del Centro d’Arte Moderna e Contemporanea di La Spezia, nonché del Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Lugano. Attualmente è presidente della Fondazione Burri. È stato curatore di diverse Biennali d’Arte e ha curato mostre di artisti internazionali.