Per me la natura è tutto ciò che conta. Il resto del mondo è una finzione creata dagli esseri umani per tenersi occupati nella quale non mi sono mai sentita a mio agio. Sono molto più felice di sognare ad occhi aperti sotto un albero che in qualsiasi altro posto”. È nella natura, nel silenzio animato da mille fruscii del bush australiano alle prime luci dell’alba, che Morganna Magee trova la sua ispirazione. Originaria di Melbourne, l’artista australiana, alla prima personale in Italia, porta al Rifugio un percorso espositivo – Dark Whispers, curato da Irene Alison e Paolo Cagnacci – che mette insieme i tasselli dei suoi progetti più recenti insieme a nuovi materiali prodotti in esclusiva per il Rifugio Digitale, in un itinerario che ci conduce dentro al cuore nero della foresta, alla ricerca di uno spirito ancestrale e indomabile.

Nuova tappa del ciclo Homecoming, la ricerca sul paesaggio compiuta da Morganna Magee ha una matrice più metafisica che geografica: quello che racconta è un territorio abitato, in bilico tra il familiare e il surreale, popolato da presenze fisiche e impalpabili, dove Magee sembra cercare le radici stesse della propria identità. Qua e là occhieggia un canguro, si staglia nella nebbia del mattino il profilo di un cavallo, si sente tra le foglie un frullare d’ali, ci sembra di scorgere un fantasma.