Andrea Granchi (1947-2024) è stato artista, filmmaker, curatore e docente. Figlio d’arte e promettente interprete di una solida tradizione pittorica fiorentina, è riconosciuto come uno dei pionieri del Cinema d’artista italiano ed è stato instancabile promotore di numerose iniziative culturali, festival e rassegne nazionali e internazionali sul cinema d’artista. Come ha scritto Lara-Vinca Masini, dai primi anni Settanta “il film, la fotografia, l’emulsione fotografica sulla tela divengono per Granchi l’estensione del gesto pittorico e insieme la dissacrazione di esso”.

Il volume raccoglie quasi sessanta anni di studi, ricerche e sperimentazioni legati al processo di evoluzione nella manipolazione dell’immagine che ha accompagnato la vita di Andrea Granchi da sempre. La monografia ha una struttura ben definita che segue e documenta l’intersecarsi e il susseguirsi dei periodi della sua attività, gli uni conseguenti agli altri, dando una cronologia dettagliatamente documentata dei fatti, delle opere, e degli incroci paralleli che si sono susseguiti nella ricerca artistica di Granchi sull’immagine in movimento. Notevole rilievo viene dato alle pubblicazioni, ai documenti, come anche agli scritti dell’artista e una parte dei carteggi tenuti con artisti italiani e stranieri in occasione di rassegne e esposizioni di cinema d’artista curate da Granchi in Italia e all’estero.

Andrea Granchi, artista, film-maker, curatore e docente, nasce a Firenze nel 1947. Si diploma all’Accademia di Belle Arti nel 1969, vince il Premio del Comune di Firenze per giovani artisti nel 1966 e il Premio Stibbert per la pittura nel 1971. È riconosciuto come uno dei protagonisti del Cinema d’artista italiano, ambito nel quale ha realizzato numerosi lavori “[…] tra i più lucidi, ironici, perfetti film d’artista, un genere che in Italia ha portato avanti tra i primi […]” (L.-V. Masini, 1989), e curato rassegne di carattere internazionale (1976-1980) sia in Italia che all’estero (Centre Pompidou-Cinémathèque française, Parigi; Filadelfia). Suoi film sono conservati al Centro Pecci di Prato, al MAXXI di Roma, nell’Archivio della Cineteca Home Movies di Bologna e al Museo Novecento di Firenze.