Come rilanciare l’identità di un museo? Qual è oggi il ruolo del museo, lo spazio condiviso della collettività del XXI secolo, dove storia, heritage, tecnologia, passato e futuro convivono dialogando fra loro?

“I musei” afferma Italo Rota “si stanno trasformando in un componimento a più voci, tra memoria, ricerca, scienza, industria, arte e umanesimo, mediato e reso possibile dalla partecipazione personale e dall’intervento del singolo, per testimoniare la libertà e la responsabilità che il futuro ci invita a considerare ogni giorno, nel presente, sia come individui sia come collettività”. Questo libro, nel volgere lo sguardo non tanto al passato quanto al futuro, è una testimonianza di tale trasformazione, proponendosi anche di fornire delle vere e proprie “istruzioni per l’uso” per realizzare un museo partecipato nel XXI secolo.

L’occasione per indagare questi temi è rappresentata dall’esemplare case study, conosciuto a livello internazionale, del progetto di Italo Rota per i nuovi Musei Civici di Reggio Emilia: complesso, sofisticato, formulato per una delle testimonianze museali più antiche d’Italia, in una città che rivendica oggi un nuovo ruolo nella contemporaneità. Ne deriva un museo che si configura oggi come “archivio dei beni comuni”, nel quale a partire dalla fisicità delle testimonianze si rivede criticamente anche la propria storia.

Il volume, a cura di Italo Rota con Elisabetta Farioli e Francesca Grassi, testimonia un lavoro corale che ha coinvolto la direzione e i curatori delle raccolte, in un dialogo continuo tra visioni espositive, esigenze scientifiche, sollecitazioni partecipative.

Il racconto di questa singolare esperienza è corredato da un ricco apparato iconografico dal forte impatto visivo, un elaborato montaggio di foto d’archivio, immagini di maestri della fotografia presenti nella collezione e reportage sulle nuove realizzazioni.

Non il semplice catalogo di un museo, ma la prima stanza del museo stesso.

 

Italo Rota è una delle figure più interessanti e poliedriche nella scena architettonica italiana contemporanea. La sua formazione inizia negli anni settanta, prima nello studio di Franco Albini e in seguito in quello di Vittorio Gregotti. Prima della laurea nel 1982 presso il Politecnico di Milano, realizza la rivista “Lotus International” (1976-1981) con l’architetto Pierluigi Nicolin e partecipa al progetto dell’allestimento del Museo d’Orsay a Parigi con Gae Aulenti. Trascorre in Francia oltre dieci anni, durante i quali cura molti allestimenti di mostre e realizza alcune importanti ristrutturazioni: il Museo d’Arte Moderna al Centre Pompidou (con Gae Aulenti); le nuove sale della Scuola francese alla Cour Carrée del Louvre; il centro di Nantes; il progetto per l’illuminazione di Notre Dame (1991-2000), per citarne solo alcuni.
Torna in Italia a metà degli anni novanta e l’attività del suo nuovo studio milanese inizia a spaziare dal masterplan al product design. Tra i suoi lavori più recenti, in Italia e in ambito internazionale, ricordiamo il padiglione del Kuwait, realizzato per EXPO 2015 assieme al padiglione del Vino italiano, la Casa Italiana alla Columbia University, il Tempio Indù a Mumbai, il Chameleon Club al Byblos Hotel di Dubai, il Museo del Novecento a Milano, le mediateche di Anzola e San Sisto, il Foro Italico di Palermo (per il quale Rota è stato insignito della Medaglia d’Oro all’Architettura Italiana per gli spazi pubblici nel 2006).
È direttore scientifico del dipartimento di design della NABA – Nuova Accademia di Belle Arti di Milano dal 2010, docente alla Shanghai Wusong – International Art City Shanghai Academy of Fine Arts, e Advisor presso l’Università Tsinghua di Pechino.

IO SONO MUSEO

Peso 1 kg
Dimensioni 20 × 28 × 2 cm
Pagine

320

Anno pubblicazione

2021

Lingue

italiano

Stampa

colori

Legatura

brossura

Disponibilità

disponibile

a cura di Italo Rota con Elisabetta Farioli e Francesca Grassi


Edizione italiana


65.00

ISBN: 978-88-55210-67-6

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